Cinque sapori
A potenziare, moderare, correggere la natura yin o yang di un alimento contribuisce il sapore, che come l’essenza dell’alimento è qualità sottile. Il sapore indica – più che la sensazione soggettiva evocata al gusto – l’azione esplicata nell’impatto con l’organismo.
Già nei testi classici di medicina che risalgono al IV secolo a.C., come il Neijing, si parla di 5 sapori, ognuno collegato a un organo con cui intrattiene rapporti particolari: acido al Fegato, amaro al Cuore, dolce alla Milza, piccante al Polmone e salato ai Reni. Ad essi vanno aggiunti il sapore insipido, l’astringente, e l’aromatico.
Sapore acido/aspro: è condensante, retraente e astringente perché tende a trattenere i liquidi.
Sapore amaro: è rassodante, tende cioè a disseccare, a eliminare le componenti umide con un processo non tanto di trasformazione e di eliminazione dell’umidità, quanto di “prosciugamento”, che elimina i liquidi lasciando la parte solida.
Sapore dolce: è un sapore equilibrato che tende a rilassare, a moderare, ad armonizzare l’organismo. Il sapore dolce è usato moltissimo per nutrire, per tonificare, per apportare energia e sostanza, per umidificare. La maggior parte degli alimenti è di sapore dolce.
Sapore piccante: possiede la facoltà di muovere il qi e, attraverso questi movimenti dell’energia, anche i liquidi, esteriorizzandoli, mandandoli all’esterno. È leggermente diaforetico, mobilizzante, dinamizzante.
Sapore salato: è emolliente, ammorbidente, è in grado di rompere gli ammassi.
Ad essi vanno aggiunti il sapore insipido (somiglia al dolce) e l’astringente (simile all’aspro).
L’azione combinata di natura e sapore condiziona l’impatto energetico dei vari cibi sul corpo.
La medicina tradizionale cinese parte dal presupposto che non si siano diete buone o cattive, ma diete adatte a ogni persona. L’importante è mantenere o raggiungere un buon equilibrio: può darsi che in un dato periodo della via sia bene mangiare in un certo modo perché esiste un certo tipo di disequilibrio, e in un altro periodo no. È basilare, pertanto, assumere cibi ricchi di jing e allo stesso tempo mantenere un buon equilibrio caldo/freddo nel corpo e quindi alimentarsi a seconda delle proprie esigenze, scegliendo una natura e un sapore giusti dei cibi.
Bibliografia:
Dietetica cinese, L. Sotte, M. Muccioli, M. Piastrelloni, A. Matrà, A. Bernini, E. Naticchi, Casa Editrice Ambrosiana
Le basi della medicina cinese, M. Muccioli, Edizioni Pendragon
www.xiuzhendao.it/metodo/dietetica
lalungavitaterapie.it/le-proprieta-degli-alimenti
ilcibodellasalute.com/lenergia-dei-sapori-2