Da ottobre a dicembre 2015 alla scuola equiparata dell’infanzia Bimbinvolo di Ghiaie (Tn) i bambini hanno giocato al Tai Chi Chuan.
L’associazione San Bao di Trento di concerto con l’Associazione Scuola Materna di Gardolo e Ghiaie, ha proposto, infatti, un progetto sperimentale per l’insegnamento della pratica del Tai Chi ai bambini della fascia prescolare.
Il Tai Chi Chuan è una disciplina che si basa sull’ascolto di sé attraverso il movimento. Ma, pur avendo come base l’esercizio fisico, il Tai Chi non consiste solo di una semplice sequenza di movimenti. Aiutando a riconoscere le proprie emozioni ed a dosarle con metodo, attraverso una stimolazione psicofisica molto dolce, il lavoro sul riequilibrio energetico che questa antica disciplina racchiude in se, risulta così di grande beneficio per grandi e piccini.
Il corso si è svolto dal 23 ottobre al 15 dicembre 2015, con cadenza bisettimanale per un totale di 14 lezioni della durata di circa 40 minuti. E ‘stato poi ripreso a maggio 2016 con altre quattro lezioni a cadenza settimanale e con una dimostrazione finale, alla presenza dei genitori, all’interno della festa di consegna dei diplomi di fine percorso.
Nel corso delle lezioni i venti bambini partecipanti al progetto sono stati suddivisi in gruppi ai quali, oltre all’allenatore della San Bao era sempre presente un’insegnante di sezione.
Nel prosieguo degli incontri si è notato come i bambini, alle prime difficoltà, tendessero ad abbandonare l’esercizio e come solo stimolandoli e continuando a gratificarli, si riuscisse a nutrire la loro autostima.
Questo, nel tempo, li ha aiutati a migliorare la loro soglia di attenzione e concentrazione.
E’ stato anche interessante notare come alla ripresa delle lezioni, a maggio, i bambini fossero più motivati e concentrati che nel periodo iniziale.
Ai piccoli sono stati proposti esercizi per capire “l’alternanza tra il pieno e il vuoto, tra l’attività e il riposo”, alternando il momento dell’urlo a quello del silenzio, il momento del gioco a quello della concentrazione e della focalizzazione.
Nel tempo sono stati proposti esercizi diversi, sia statici che di movimento e sono state “distillate” tre regole che i bambini dovevano applicare per riuscire a fare Tai Chi:
1. lo spazio. Ognuno doveva imparare a prendersi un proprio spazio vitale.
I bambini tendono ad ammassarsi in tutte le situazioni. Questo li limita nei movimenti e può essere causa di conflitti;
2. l’ascolto dell’allenatore e l’imitazione dei suoi movimenti, senza anticiparli, pensando di “sapere già tutto”;
3. la concentrazione su di sé, senza osservare e criticare i movimenti dei compagni.
Le proposte si sono rivelate vincenti, in quanto i bambini hanno risposto positivamente alle stimolazioni del “gioco del Tai Chi”.
Con nostra grande sorpresa alla ripresa dell’attività a maggio, infatti, dopo quasi cinque mesi di sospensione, i bambini ricordavano i movimenti e rispettavano molto di più le regole che durante la prima parte del corso. Erano anche più motivati e concentrati che nel periodo iniziale.
Le lezioni, calibrate per aiutare i piccoli a percepire il proprio corpo, per imparare a controllarlo e a rilassarlo, in un’alternanza di pieno e vuoto, forza e morbidezza, hanno così superato, nel risultato finale, le nostre aspettative.
Attraverso l’uso di modalità diversificate che includevano il racconto mitologico, la visione di cartoni animati a tema, il disegno e la pratica col corpo, i piccoli hanno così sperimentato concetti quali:
• l’allenamento
• la pazienza
• la fiducia in sé
• il controllo della forza con la disciplina
• il coraggio
• la compassione.
Il percorso è stato breve e quindi è stato solo un assaggio delle potenzialità che questa disciplina può mettere a disposizione anche dei più piccoli.
I genitori stessi riferivano che i bambini, dopo un po’ di tempo di pratica, erano più tranquilli e durante la sospensione, tra il primo ed il secondo modulo, chiedevano di ricominciare a giocare al Tai Chi..
E’ auspicabile, quindi, che esperienze come questa diventino presto un percorso di integrazione alle attività sportive che i bambini iniziano a intraprendere a quest’età, perché, al di là del puro esercizio fisico, garantiscono l’apprendimento di una serie di esperienze ed insegnamenti che, applicati poi nella vita di tutti i giorni, possono essere di grande supporto e sostegno ad una crescita più armoniosa.