Uno studio pilota alla Washington University School of Medicine di St. Louis, pubblicato nel Gait and Posture (ottobre 2008), ha rivelato che le persone col Parkinson leggero o moderatamente severo hanno mostrato miglioramenti nell’equilibrio, nella deambulazione e nel benessere generale dopo 20 lezioni di Taijiquan.
• Uno studio che misurava gli effetti del Taijiquan sulla stabilità laterale, il senso cinetico e la forza della estensione volontaria del ginocchio, ha riscontrato miglioramenti in tutt’e tre. Imparando I movimenti del Taijiquan, I partecipanti hanno sviluppato una maggior capacità di gestire l’equilibrio in una varietà di posizioni. La pratica del Taijiquan porta a un uso maggiore della elasticità delle strutture periferiche che coinvolgono muscoli, tendini e legamenti assieme a una maggior consapevolezza dell’equilibrio posturale.
• In un articolo sul sito della Park inson Research Foundation, si legge:
Parkinson’s Disease & TAI CHI THERAPY – mercoledì 19 novembre 2008
I movimenti dolci del Taijiquan rivolti al perfezionamento dell’equilibrio possono senz’altro aiutare I pazienti Parkinsoniani contribuendo a ridurre la graduale perdita di equilibrio che I Parkinsoniani spesso sperimentano. Però , ci potrebbe essere molto di più. Per esempio, I movimenti del Taijiquan ruotano il corpo in circa 95% dei modi possibili per il corpo umano quando si pratica la forma lunga. Questo è molto più di quello che offrono altre forme di esercizio: il più vicino, infatti, sarebbe il nuoto che arriva a ruotare il corpo in 65% delle sue possibilità. Per Parkinsoniani, o chiunque altro, questo indicherebbe che utilizzando più volte la settimana il 95% dei movimenti possibili del corpo, la possibilità di “perdere” la capacità di continuare a farlo diminuisce di conseguenza.
L’allenamento del Taijiquan consiste in movimenti lenti, fluidi, e interconnessi, alla ricerca di un’armonia che coinvolga tutto il corpo in ogni singolo movimento. Inoltre, l’enfasi nel Taijiquan sulla postura corretta insegna al corpo come assorbire e scaricare correttamente sia la pressione dovuta al peso del corpo stesso, sia la pressione dovuta a fonti esterne.